Un record nettamente positivo quello che nell’anno 2017 vede volare le esportazioni agroalimentari Made in Italy.
A dirlo è il rapporto che Coldiretti ha presentato in occasione dell’esposizione internazionale Tuttofood, manifestazione dedicata agli operatori del settore tenutasi negli spazi della fiera di Milano.
I primi mesi dell’anno, infatti, hanno registrato un +10% dell’export.
Ma quale è il prodotto italiano che ha avuto più successo nei mercati esteri?
Ad aver guadagnato la medaglia d’oro è il vino con un record di 5,5 miliardi registrato nel 2016. Seguono al nettare di Bacco la frutta fresca e quella trasformata, poi gli ortaggi freschi e trasformati, varie tipologie di carne, i salumi, per i quali si segnala un balzo del +8%, il latte e i suoi derivati, la pasta e l’olio extravergine d’oliva.
I mercati interessati dall’export made in Italy
Il quadro delle esportazioni dell’agroalimentare di casa nostra è piuttosto confortante nel mercato comunitario.
Proprio nell’anno 2017, infatti, i due terzi dell’export toccano i Paesi dell’Unione Europea, dove si registra un aumento del +6%. Ma non finisce qui.
La produzione agroalimentare italiana fa la sua scalata in tutti i più importanti mercati mondiali: dagli Stati Uniti d’America al continente asiatico fino ad arrivare a quello oceanico. Un trend particolarmente positivo viene registrato anche in Russia, mentre l’America del Nord, con il suo +11% è il primo mercato non appartenente all’UE a registrare dei dati nettamente in crescita. Inoltre, dato non di poco conto, l’export del vino italiano mostra un segno positivo anche in quei paesi a lunga tradizione vitivinicola con la Francia. Qui, infatti, la vendita dello spumante ha segnato un incremento del +57%.
Non solo vino
Non solo vino. Proprio i francesi hanno infatti dimostrato di apprezzare in modo particolare anche i formaggi made in Italy.
A dirlo sono proprio le vendite di questo prodotto; queste ultime nel 2017 registrano un incremento dell’+8%.
Altro paese in qui i derivati del latte italiani vanno per la maggiore è la Cina, con un incremento del +34%. E gli altri prodotti?
Buoni numeri li regala anche la birra, che rafforza la sua crescita nei Paesi del Nord Europa. Tra questi anche la Germania, con un +6%, e soprattutto l’Irlanda, dove la Guinness registra un bel +31%.
E che dire degli insaccati? Anche questi cibi spopolano in terre a lunga tradizione produttiva. In Germania, per esempio, i dati ottenuti segnalano un bel +9%, mentre nell’America del Nord, nota terra di produzione di hamburger, abbiamo un +19%.
In ultima analisi, dunque, le produzioni agroalimentari fanno da traino alla ripresa del made in Italy, anche se il trend potrebbe crescere ulteriormente con l’applicazione di misure di tutela più efficaci contro l’agropirateria internazionale che colpisce 2 prodotti italiani su 3.