Secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da SACE, nei primi tre mesi del 2022 l’export italiano registra un +22,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si sottolinea che l’aumento è generato in misura prevalente dalla crescita dei valori medi unitari (+16,8%), a fronte di un più contenuto aumento del dato in volume (+5,2%).

L’export a marzo 2022

A marzo l’export di beni ha proseguito la crescita, +1,7% rispetto al mese precedente, sostenuto dagli incrementi verso i Paesi Ue (+1,3%) ed extra-Ue (+2,1%). In accelerazione la dinamica nel primo trimestre 2022, +7,7%, in crescita rispetto al +3,1% di ottobre-dicembre 2021.

Ampiamente positivo il rialzo registrato dalle esportazioni a marzo, +22,9% rispetto a marzo 2021. Si allarga il deficit energetico e il saldo commerciale continua a rimanere lievemente negativo.

Con i dati di marzo si osservano i primi effetti del conflitto tra Russia e Ucraina sulle vendite italiane di beni verso Mosca. A marzo 2022 si registra un-50,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e -8,4% il primo trimestre del 2022 se paragonato allo stesso periodo del 2021.

 

Leggi il nostro precedente articolo sulla guerra russo-ucraina per scoprire gli effetti della crisi sulle dinamiche dell’export.

 

Export UE e extra UE

L’export italiano verso i Paesi Ue continua a mostrare un forte incremento (+24,4%). Le migliori performance di crescita sono per la Spagna (+32,3%) e la Repubblica Ceca (+27,1%). Crescono con un ritmo significativo ma inferiore alla media, Polonia (+20,2%), Francia (+18,9%) e Germania (+18,1%).

In ambito extra UE, l’incremento rimane doppia cifra, benché lievemente meno intenso (+21%). Beneficiano ancora di una fase di rimbalzo, seppur per motivi diversi, Stati Uniti (+34,4%) e Regno Unito (+28,1%). I rialzi si mantengono elevati anche verso India (+26,5%) e Turchia (+23,6%), contenuto il rialzo in Cina (+2%).

 

Focus Paesi e settori

In particolare, nel primo trimestre 2022 gli apparecchi elettronici ha registrato un ampio aumento delle esportazioni verso Spagna (+36,7%) e Cina (+23,4%), a fronte di un rialzo sotto la media, seppur significativo, del settore in UK (+18,9%).

I prodotti alimentari, bevande e tabacco sono cresciuti notevolmente a Londra (+32,5%) e Madrid (+30,5%), mentre si sono contratti in misura marcata a Pechino (-25,1%), dopo l’eccezionale performance nei primi tre mesi dello scorso anno. L’export di legno, carta e stampa ha ottenuto una dinamica di rilievo in Spagna (+52,3%) e UK (+48,4%), più modesta invece verso la Cina (+5,4%).

I prodotti tessili mostrano una significativa crescita (+29,1%), grazie alla domanda di importanti mercati per il settore quali Stati Uniti (+37,4%), Spagna (+36,9%) e Romania (+24,7%).

Ampiamente in positivo anche la farmaceutica (+26,7%), dopo il fisiologico calo di inizio 2021; l’incremento è stato molto elevato verso UK (+116,1%), Germania (+48,3%) e Belgio (+39,5%).

Meno marcato, invece, l’aumento per gli autoveicoli (+2,8%), che registrano addirittura una contrazione verso i Paesi Ue (-1,8%). Oltre a difficoltà strutturali, il settore sta scontando le carenze di semiconduttori che si protrae da diversi mesi, e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.

 

 

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