La Puglia, regione conosciuta e apprezzata per le sue spiagge dorate e acque cristalline, per i sapori intensi e le mete di gran fascino si colloca al 13° posto tra la classifica delle regioni esportatrici italiane, con un perso del 1,7% sul totale delle esportazioni nazionali e del 17% sul totale dell’export del Mezzogiorno.
Andamento dell’export pugliese
In Puglia sono presenti un totale di 256.329 imprese, di cui il 99,9% sono MPMI produttrici di prodotti di eccellenza del made in Italy. Di tutte le imprese attive solo il 2,2% esportano i loro prodotti e la regione vanta un grande potenziale di espansione all’estero non ancora sfruttato.
Nel 2019 la Puglia ha quasi toccato i 9 miliardi di euro di export. Tuttavia, rispetto al 2011, il livello dell’export pugliese è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al Mezzogiorno e al sistema Paese che hanno registrato una crescita a doppia cifra. La lenta crescita della puglia è stata causata principalmente dal crollo delle esportazioni nel settore dei metalli verificatosi nell’ultimo decennio a causa di noti problemi che hanno coinvolto importanti aziende del settore. Se si esclude il settore dei metalli, l’andamento dell’export, pur migliorando, resta comunque inferiore rispetto alla performance media del Mezzogiorno.
Andamento export puglia 2018-2021. Fonte: SACE
I principali settori di esportazione
Il paniere dei prodotti made in puglia più esportati nel mondo vede un primato nel settore dei macchinari il quale incide per il 15,8% sul totale delle esportazioni regionali (macchine e apparecchi di sollevamento e per l’agricoltura, macchine per le altre industrie, fabbricazione di generatori di vapore, articoli, ecc.). A seguire troviamo il settore degli autoveicoli che impatta sull’export regionale per il 14,6%, il settore dell’agrifood 10,8%, la farmaceutica 8,9%, la chimica 8,5%, il legno e arredo 6%, le calzature 5,6%, bevande vini e alcolici 3%.
Fonte: Rapporto ICE su elaborazioni della Fondazione Manilo Masi su dati ISTAT
I principali Paesi di destinazione
L’export pugliese ha come principali Paesi di destinazione i mercati avanzati i quali assorbono il 77% del commercio estero regionale. Il primo mercato di destinazione dei prodotti pugliesi è la Germania che acquisisce più del 16% dell’export pugliese soprattutto nel settore dei metalli, autoveicoli e agrifood. Gli Stati Uniti sono al secondo posto con una quota di circa il 10%, importano principalmente macchinari, legno e arredo e prodotti del settore aerospaziale. Al terzo e quarto posto troviamo la Francia e la Spagna con una quota unitaria intorno al 8%. Il principale mercato di destinazione per i prodotti dell’industria farmaceutica pugliese è la Svizzera, la quale detiene una quota del 5% sull’export regionale. Altri importanti mercati di destinazione sono Regno Unito, Belgio, Giappone, Polonia e Paesi Bassi i quali importano una quota di prodotti pugliesi compresa tra il 4 e il 2% dell’export totale regionale.
Fonte: Rapporto ICE su elaborazioni della Fondazione Manilo Masi su dati ISTAT
Da tenere monitorati, in quanto ricchi di opportunità di crescita sono i principali mercati emergenti di destinazione dell’export pugliese. Nella classifica, alle prime posizioni troviamo l’Albania, la Turchia, Romania e Cina con una quota compresa tra il 4% e il 2%.
Il potenziale di export non sfruttato
I prodotti pugliesi, all’interno dei mercati esteri presentano ampi margini di miglioramento. E’ stata quantificata una domanda potenziale non ancora internamente soddisfatta che lascia spazio di espansione alle aziende già esportatrici e opportunità di ingresso alle aziende che ancora non esportano.
La fondazione Manilo Masi ha elaborato uno strumento di analisi (ExPAnD) il quale permette di quantificare il valore della domanda potenziale non ancora corrisposta da un’offerta effettiva. In base a questo strumento, il mercato con la domanda potenziale maggiore è quello degli Stati Uniti con uno spazio di oltre 500 milioni di euro da poter colmare. Seguono la Germania che oltre ad essere il primo mercato di export effettivo presenta oltre 350 milioni di euro di export potenziale, la Spagna con oltre 400 milioni di euro di maggior potenziale e la Svizzera con 392 milioni di euro. Buone prospettive di crescita sono presenti in Cina con oltre 200 milioni di euro di potenziale sfruttabile, e in Turchia con 150 milioni di euro di potenziale.
Come sfruttare le opportunità
Le opportunità di espansione delle aziende pugliesi nei mercati internazionali sono davvero tante e attuali. Il processo di internazionalizzazione volto ad incerettare e/o creare la domanda di prodotti pugliesi presuppone la strutturazione di un piano dettagliato che abbia come punti essenziali:
- un’analisi interna all’azienda che consenta di rendersi consapevoli di quelli che sono i propri obiettivi, dei propri punti di forza e di debolezza, e che abbia come obiettivo quello di conoscersi meglio e adottare delle azioni correttive per colmare le lacune esistenti;
- un’analisi esterna rivolta ai mercati esteri, allo scopo di identificare e conoscere meglio i mercati con maggior potenziale per il prodotto aziendale ed avere una prima idea sulle modalità di entrata, e ai competitor già attivi nei mercati target al fine di identificare le loro strategie commerciali e i segmenti di mercato presidiati;
- La definizione del piano strategico da implementare a livello operativo nel quale vengono previste in maniera dettagliata tutte le azioni da mettere in atto al fine di promuovere il prodotto, ricercare e selezionare dei potenziali partner/clienti nei mercati target.
Tutto ciò compete all’export manager o TEM, figura nuova nel panorama delle aziende italiane con competenze diversificate in grado di analizzare, comprendere ed agire al fine di espandere l’attività dell’azienda all’interno dei mercati internazionali.
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