Secondo l’analisi effettuata da Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio internazionale, il primo trimestre del 2017 è stato caratterizzato da un boom dell’export agroalimentare italiano: rispetto al periodo di riferimento precedente si è registrato un aumento pari al 10%.
Si tratta di un dato alquanto incoraggiante, che si colloca in linea con i risultati ottenuti nel 2016, anno durante il quale le esportazioni agroalimentari Made in Italy hanno raggiunto il picco dei 38,4 miliardi di euro.
Colpiscono, in particolare, le singole percentuali d’incremento registrate area per area. Ciò che emerge è che l’export agroalimentare italiano non interessa solamente il mercato comunitario, all’interno del quale spicca l’aumento registrato in Spagna (+ 29,1%); i prodotti Made in Italy continuano, piuttosto, a conquistare le tavole di tutto il mondo.
Lo confermano i dati diffusi da Coldiretti: in Cina si è avuto un incremento dell’export pari al 22,5%, mentre in Russia tale dato si attesta intorno al 45%. In quest’ultimo caso, bisogna però precisare che i valori assoluti corrispondenti rimangono contenuti a causa dell’embargo che ha colpito molti prodotti agroalimentari italiani. Un altro dato molto significativo è quello che riguarda il più ampio mercato esterno ai confini dell’Unione Europea: quello degli Stati Uniti d’America. Qui si è registrato un aumento delle esportazioni pari al 6,8%.
Secondo l’analisi di Coldiretti, il prodotto alimentare italiano più richiesto nei mercati internazionali è il vino, che nel 2016 ha fruttato ben 5,6 miliardi di euro. Seguono, nell’ordine: la frutta fresca e trasformata, gli ortaggi freschi e trasformati, carni e salumi, latticini, pasta e olio d’oliva.
Secondo le stime di Boston Consulting Group, questo trend di crescita potrebbe portare il settore agroalimentare italiano a raggiungere i 50 miliardi di euro di export nell’arco dei prossimi 3-5 anni. Tuttavia, come sottolinea Coldiretti, queste proiezioni andrebbero riconsiderate alla luce di ciò che sta accadendo nell’arena internazionale, a partire dall’elezione di Donald Trump e dagli effetti della Brexit.
I cambiamenti che stanno avvenendo potrebbero infatti portare all’adozione di politiche economiche neoprotezionistiche, e questo di sicuro andrebbe ad intaccare il successo delle esportazioni agroalimentari Made in Italy.