È in crescita esponenziale l’esportazione di prodotti bio Made in Italy. In base agli ultimi dati disponibili, infatti, il settore avrebbe ormai raggiunto un giro d’affari attestato a quota 1,4 miliardi di euro.
Va poi messo in rilievo come l’export, nel lasso di tempo compreso tra il 2008 e il 2014, avrebbe dato vita ad una crescita superiore al 330%.
A certificare i dati in questione è stato l’Osservatorio Nomisma, che ha scelto come location per la presentazione del report Sana 2015, l’evento di riferimento sul suolo nazionale per quanto riguarda i prodotti biologici, naturali e di erboristeria. La kermesse tenutasi a Bologna nel mese di settembre ha infatti ospitato un convegno nel corso del quale proprio il report di Nomisma ha avuto la funzione di base di discussione.
Numeri che confermano in maniera eloquente la grande forza assunta dal settore nel nostro Paese.
Lo studio di Nomisma è stato condotto su un campione di 150 aziende tricolori del settore agroalimentare a marchio biologico provvisto delle necessarie certificazioni, le quali messe insieme riescono a dare luogo ad un fatturato di oltre un miliardo di euro. Si tratta proprio delle imprese con maggior vocazione all’esportazione, considerato che la loro quota di fatturato derivante dall’export si attesta al 24%, contro una media da parte delle altre imprese del comparto ferma al 18%.
Va comunque messo in rilievo che proprio la propensione a posizionarsi sui mercati internazionali è una delle caratteristiche di maggior rilievo dell’intero settore.
Basti pensare al proposito che addirittura l’80% del campione analizzato ha affermato di aver dato luogo a vendite sui mercati esteri durante l’ultimo anno.
Se lo sviluppo dell’export può essere indicato come impetuoso, anche sul mercato nazionale il bio è riuscito ad affermarsi sempre di più, anche se con numeri meno esaltanti.
È un articolo de Il Sole 24 Ore a rilevare come, sempre prendendo come punto di riferimento il 2008, il volume di affari domestico sia stato oggetto di una crescita intorno al 90%, arrivando in tal modo a mettere insieme un fatturato di 2,46 miliardi di euro.
La scena è dominata dalla grande distribuzione organizzata, che accumula vendite per 855 milioni di euro, contro i 761 milioni messi insieme dai negozi specializzati, i 315 del food service, i 191 milioni fatturati dai negozi tradizionali e i 123 milioni delle erboristerie, farmacie e parafarmacie.