Se nel XIX secolo l’imprenditore doveva essere spietato ed audace per accaparrarsi spazio nei mercati, adesso deve collaborare con realtà a lui vicine pur di raggiungere grandi obiettivi.
La chiave di lettura per comprendere l’importanza dell’internazionalizzazione di una PMi non è accontentarsi dell’uovo oggi, ma ambire alla gallina domani. E’ proprio la visione verso il futuro che consentirà alle piccole e medie imprese di approdare su mercati competitivi, non più da soli.
Le sfide internazionali presentano problemi che soltanto le grandi e medie aziende sarebbero in grado di risolvere e, in Italia, la stra-grande maggioranza delle aziende non supera i 10 dipendenti. Da questi dati emerge il bisogno di aggregazione per fronteggiare la spietata concorrenza internazionale ed affrontare i colossi dei paesi emergenti.
Gli italiani hanno dalla loro parte il “Made in Italy”, un prodotto di qualità, ricercato e di design, ma che deve stare al passo con l’innovazione e conoscere i mercati in cui si vuole posizionare. Rimanere all’estero il tempo necessario per comprendere le esigenze dei nuovi buyers, le loro abitudini ed approcci, ha una spesa che condivisa diventa sostenibile.
Ecco spiegata l’importanza delle reti d’impresa e dei consorzi, organizzazioni giuridiche che accompagnano l’impresa nelle fasi di internazionalizzazione, guidandola verso nuovi mercati e nuove prospettive future.
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