Cresce l’export italiano all’estero nei primi mesi del 2017; secondo dati ufficiali pubblicati dall’Istat, il mercato dei prodotti Made in Italy ha registrato un aumento del 2,8% delle esportazioni a gennaio del nuovo anno rispetto a dicembre 2016, e parallelamente anche un incremento pari all’1.7% dell’import. Ma, secondo una nota emessa dall’istituto di statistica a margine di questa indagine, il dato straordinario si registra su base annua, in cui l’aumento delle esportazioni del Made in Italy si avvicina al 20%.
Export Italia: dati confortanti dall’inizio del 2017
Un aumento così notevole è dato in gran parte da alcune transazioni straordinarie avvenute proprio all’inizio del nuovo anno dal valore particolarmente elevato, ma rimane un importante segnale di un’inversione di tendenza rispetto ai valori registrati negli ultimi 5 anni. L’export italiano cresce principalmente nei paesi extra-Unione Europea, in particolare in Cina e fra i Paesi dell’Asean (Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico).
La Cina fra i principali mercati dell’export italiano extra-UE
Proprio la Cina a gennaio 2017 diventa il primo mercato dell’export italiano in Asia, grazie anche ad un considerevole aumento del 36,6 % su base annua. I prodotti enogastronomici rimangono fra i prodotti più esportati dall’Italia in Cina; il mercato cinese del vino, in particolare, è cruciale per l’export italiano, e registra un aumento di circa il 30% negli ultimi due anni.
Paesi come Nuova Zelanda e Cile sono favoriti grazie ad un ingresso senza costi dei propri prodotti in Cina, ma le vendite dei Dop italiani registrano comunque tassi record (Sole24ore). Il sito Infomercatiesteri.t offre una panoramica completa del bilancio dell’export/import italiano con la Cina; in base alle stime fornite dal sito, che lavora in comunicazione diretta con la Farnesina, è il settore meccanico a garantire il più alto ritorno economico per gli scambi commerciali nazionali.
Nel 2016 l’Italia ha esportato macchinari ed apparecchiature in Cina per un valore totale di 3 miliardi e mezzo di euro, ovvero un valore circa 4 volte superiore a quello delle automobili e 5 volte superiore rispetto ai prodotti Made in Italy in pelle. Soltanto il macrosettore della moda (dunque articoli in pelle e non) si avvicina ai valori generati da quello meccanico e costituisce un punto di riferimento importante per l’export italiano in Cina, con cui c’è una tradizione che dura da decenni.