Made in Italy da record nel 2015: come mai accaduto prima, l’export italiano ha superato la barriera dei 400 miliardi di euro, raggiungendo quota 413,7, trainato soprattutto dagli Stati Uniti.
L’ultimo mese dello scorso anno, però, è stato al di sotto delle attese, con un -2% rispetto al mese precedente.
L’export cresce in Europa
All’interno dell’area Ue la crescita dell’export italiano è stata del 2% – ritenuta dagli esperti buona ma non ottima – mentre fa sorridere decisamente di più la crescita al di fuori dell’Unione Europea, che ha raggiunto il +4,1%. Il Made in Italy all’interno dei confini del Vecchio Continente è stato apprezzato soprattutto in Germania (+4,2%) e in Spagna, è stato registrato invece un lieve calo nei Paesi Bassi, in Belgio e in Francia.
Il riscatto dell’auto
Il settore che più ha brillato nelle esportazioni è stato quello dell’auto, finalmente in rialzo dopo gli anni di magra dovuti alla crisi; il progresso in termini percentuali è stato del 30%, e buoni numeri hanno fatto segnare anche il comparto alimentare, la chimica, l’elettronica e la farmaceutica.
L’exploit nel resto del mondo
Come già anticipato, a trainare il Made in Italy nel mondo sono stati soprattutto gli Stati Uniti, dove le vendite complessive sono aumentate di quasi il 21%, per un totale di 36 miliardi di euro. L’America ha contribuito all’export nostrano nei tre settori che più hanno brillato nel corso del 2015, vale a dire automobili, farmaceutica e macchinari, contribuendo in maniera decisiva al 2015 d’oro del Made in Italy.
I numeri di una crescita costante
I buoni risultati ottenuti lo scorso anno fanno parte di una tendenza positiva che va avanti da tempo e che sembra destinata a proseguire anche nel 2016; le esportazioni sono cresciute in maniera costante durante tutto l’anno, stabilizzandosi su un +3,7% in confronto al 2014 e confermando così i timidi segnali di ripresa dalla crisi economica che negli ultimi anni ha pesato non poco anche sull’export.
Nel complesso, il saldo fra import ed export per l’Italia nel 2015 è stato positivo, facendo registrare un +45,2 miliardi di euro; nel dato si nota un miglioramento di circa 3 miliardi di euro in confronto all’anno precedente, anche se in tal senso è stata decisiva la riduzione della spesa per l’approvvigionamento energetico.