L’export del cibo italiano è da record nel 2015: l’aumento è del +8% rispetto all’anno precedente. E il cibo nostrano piace soprattutto in Cina, dove l’incremento nello scorso anno è stato da primato.
Il cibo italiano sfonda in Cina e negli Stati Uniti
I prodotti agroalimentari si stanno affermando come portabandiera del Made in Italy nel mondo e sono sempre più apprezzati all’estero. Il valore delle esportazioni nel corso del 2015 ha sfiorato i 37 miliardi di euro, facendo segnare un record storico mai raggiunto prima.
Due terzi dei 36,9 miliardi sono concentrati all’interno del mercato europeo (in modo particolare Gran Bretagna, Germania e Francia) e i restanti invece sono provenienti dai mercati al di fuori dell’Unione Europea.
Davvero significative le performance dei nostri prodotti agroalimentari negli Stati Uniti, dove si è registrato un incremento del 26%, e soprattutto in Cina dove la crescita è stata del 51%. Numeri da primato che avvicinano la soglia dei 50 miliardi di euro per l’export sui cibi nostrani da raggiungere, secondo gli obiettivi dell’industria agroalimentare, entro il 2020.
Cresce l’interesse dei mercati stranieri
I prodotti agroalimentari italiani sono sempre più ricercati e richiesti dai consumatori stranieri, che mostrano una certa sensibilità nei confronti dell’elevata qualità del cibo nostrano.
Il trend che riguarda l’export dei prodotti agroalimentari del Bel Paese è positivo ormai da diversi anni, addirittura dal 2010 e sembra non conoscere crisi o periodi di recessione. Negli ultimi anni, dunque, il comparto agroalimentare italiano ha fatto da traino a tutta l’economia, proprio per l’immagine positiva che i cibi nostrani possono vantare sui mercati esteri per via della loro elevata qualità.
Il settore ortofrutticolo è stato quello più premiato nel 2015, con una crescita complessiva dell’11%. Lo scorso anno, però, è stato molto positivo per tutto il Made in Italy, un marchio apprezzato da sempre all’estero e che con l’allentarsi della crisi ha ripreso a catalizzare in maniera forte le attenzioni dei mercati stranieri.