Sarà stata la visibilità mondiale avuta dall’EXPO di Milano, dedicato alla nutrizione del Pianeta, oppure il risultato di una crisi economica che lentamente va scemando, ma le ultime feste natalizie hanno avuto un boom davvero inatteso delle vendite dei prodotti italiani all’estero. Mai come quest’anno, infatti, la domanda di vini e alimenti tradizionali italiani è stata così alta, tanto da crescere dell’8% rispetto ai precedenti Natali.
Gli spumanti italiani volano all’estero
Vendite che hanno superato i 3 miliardi di euro, come sottolineato dalla Coldiretti sulla base dei dati ISTAT, soprattutto legate a prodotti tipici del periodo festivo e di pronto consumo, come spumante, panettone, vini, salumi, pasta e formaggi.
Il settore agroalimentare, dunque, ottiene un successo da record e ha un motivo in più per festeggiare: il Made in Italy si conferma come un simbolo di affidabilità e prestigio agli occhi dei consumatori stranieri.
Un motivo in più per spingere le imprese nazionali a valorizzare prodotti originali, tipici e dalle chiare etichette, per non creare possibili confusioni o indurre ad atteggiamenti di sospetto nei confronti dei nostri inimitabili prodotti.
Ma andiamo a vedere i numeri nello specifico: a fare da apripista in una classifica degna di nota è lo spumante italiano. Prosecco, Asti, Trento Doc e Franciacorta trainano una ripresa che punta a fare una degna concorrenza allo Champagne francese. Inglesi e Americani si sono contesi il primato dei maggiori importatori di spumante italiano, con un aumento della domanda del 50% e del 32%.
I dati ISTAT sull’export italiano nel settore enogastronomico
L’export di spumante è seguito a ruota dai dolci e dalla pasticceria tradizionale, immancabili sulle tavole italiane, ma adesso presenti anche su quelle straniere, con un aumento delle vendite del 9% rispetto agli anni passati.
I mercati internazionali apprezzano anche il vino, che vede una crescita dell’8%, la pasta (+7%) e i formaggi (+4%). Ed è su quest’ultima eccellenza Made in Italy che è necessario soffermarsi: ad essere più venduti all’estero sono stati il pecorino e il fiore sardi, una conquista ottenuta grazie alla realizzazione prodotti di qualità, unici per il sapore e la provenienza DOP.
I prodotti gastronomici nazionali, sia in casa che all’estero, sono stati infiocchettati e messi sotto l’albero: un dono di valore, apprezzato in tutto il mondo, che è valso alle imprese italiane tra i 600 e i 650 milioni di euro.