Sono in decisa crescita le esportazioni dei prodotti alimentari Made in Italy, con dati estremamente significativi. Se infatti il nostro agroalimentare segna una crescita poco sotto il 10% nei Paesi dell’Unione Europea, in Cina e negli Stati Uniti essa si attesta addirittura al 29%.
Una crescita che si è fatta sentire in corrispondenza con l’inizio di Expo, se si considera che già nel mese di maggio la domanda di prodotti alimentari tricolori all’estero era aumentata del 29,3% negli Stati Uniti e addirittura del doppio in Cina.
Mentre meno significativo era stato l’aumento nell’Unione Europea, ove il permanere della crisi economica ha avuto riflessi anche sul Made in Italy dell’agroalimentare, limitando la crescita al 5%.
I dati in questione sono stati diffusi dalla Coldiretti, prendendo come base i dati Istat facenti riferimento all’andamento del commercio verso l’estero relativi al mese di giugno.
Per quanto concerne la Cina va anche messo in rilievo come a partire dal 18 dicembre 2015 l’Italia potrà disporre di un nuovo strumento per allargare la sua influenza nel Paese orientale.
Si tratta del Parco delle Eccellenze Italiane, uno spazio espositivo già operante da ottobre e che in pratica farà da ponte tra i due paesi, agevolando anche i rapporti commerciali nel settore, ad esempio concedendo agevolazioni esclusive ai partecipanti.
Proprio nel corso dei primi due mesi dell’Expo, le esportazioni agroalimentari italiane hanno messo a segno un ottimo incremento del 7%, approfittando di una ripresa del quadro economico e di un tasso di cambio leggermente più favorevole.
Se rimane il vino il prodotto italiano agroalimentare più esportato in assoluto a livello mondiale, va anche messo in rilievo il forte contributo dato dall’ortofrutta, con la pasta e l’olio di oliva in grande evidenza. Va inoltre ricordato che se la crescita è meno impetuosa rispetto a Stati Uniti e Cina, proprio i paesi dell’Unione Europea continuano ad essere il maggior mercato di riferimento del nostro agroalimentare.
Ben due terzi del Made in Italy del settore, infatti, si dirige di mese in mese verso gli altri paesi dell’Unione, mentre gli Stati Uniti sono il mercato più importante fuori dal continente.