Dopo la brusca frenata registrata nel 2020 a causa della pandemia, l’export della cosmetica made in Italy recupera sul panorama internazionale. Il 2022 si dovrebbe chiudere con un valore pari a 5,58 miliardi di euro con una crescita del 12,1% rispetto al 2019.

I numeri dell’export

Secondo le stime di Cosmetica Italia, il fatturato totale delle aziende italiane nel settore della cosmetica nel 2022 supererà i 13 miliardi di euro con un incremento del 8,3% rispetto al 2019. Le proiezioni sono positive anche per il 2023, anno in cui si stima una crescita intorno al 7% rispetto all’anno in corso.

Segnali di ripresa molto incoraggianti per il settore dove spicca in particolare l’ottima performance dell’export, in forte ripresa dopo la frenata causata dalla pandemia. Nel 2020 le esportazioni di cosmetici avevano registrato una flessione del -16% rispetto all’anno precedente. Nel 2021 si è registrata una considerevole ripresa, con un aumento del fatturato estero del 13,8% per un totale di 4,85 miliardi di euro, ma è proprio nell’anno in corso che l’export della cosmetica avrà la migliore performance di sempre con un’ulteriore crescita stimata del 10,7%, rispetto al 2021, per un totale delle esportazioni pari a 5,58 miliardi di euro.

I principali Paesi destinatari dell’export della Cosmetica

Passando lo sguardo alle principali destinazioni della cosmetica, si nota un’inversione di tendenza tra Paesi UE ed extraUE. Mentre nel 2001 la ripartizione percentuale delle destinazioni dell’export del settore era, 70% verso paesi UE e 30% verso Paesi extra UE, nel 2021 è stata del 63% verso UE e 37% verso extra UE. Tale cambio di rotta deriva principalmente dal dinamismo di alcuni mercati e soprattutto delle nostre aziende che negli ultimi anni sono riuscite sempre di più a far percepire all’estero, anche in Paesi culturalmente molto distanti dal nostro, la qualità e il valore dei loro prodotti.

La conferma arriva dagli Stati Uniti i quali, avvantaggiati anche dal cambio di valuta odierno, nei primi sei mesi del 2022 si configurano primo Paese di destinazione della cosmetica italiana, registrando un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2021, per un valore pari 335 milioni. La Francia Paese fondamentale per la destinazione di cosmetici è diventata la seconda meta, registrando nel primo semestre 2022 un incremento del 13,6% con un valore di 297 milioni di euro. Al terzo posto la Germania (231 milioni) che, però, cede lo 0,6%, seguita da Spagna (162 milioni, +26,2%), Paesi Bassi (143 milioni, +26,6%), Regno Unito (141 milioni, +16,3%), Polonia (115 milioni, +32,6%). All’ottavo posto gli Emirati Arabi con 113 milioni e +54,6%. In netto calo (-30,4%), invece, Hong Kong, nono con 108 milioni, penalizzato da effetti pandemici protratti. Più alto di tutti il recupero della Cina che sale dell’85,9% con 80 milioni, posizionandosi al decimo posto della classifica dei Paesi importatori di cosmetica made in Italy.

Da notare che questa classifica ha meramente un valore provvisorio in quanto basata sui dati parziali sul primo semestre. Interessante sarà il confronto di questi dati con quelli del consuntivo 2022.

Paesi maggiormente dinamici

Altri Paesi meritano menzione per il loro particolare dinamismo e crescente attenzione verso il settore cosmetico. Se si considera il periodo 2011-2021 emerge una crescita media annuale a doppia cifra, per la Cina + 38,1% e per l’India +16,5%. Paese quest’ultimo che sta diventando particolarmente appetibile per l‘industria della cosmesi. Affermazione confermata dall’interesse del Cosmoprof verso Paese che ha visto nel 2018 della prima manifestazione fieristica internazionale della cosmetica nella capitale. L’industria cosmetica indiana è stata quotata a 1.080 miliardi di INR dal 2020, con un trend di crescita del 6,8% su base annua.

Se consideriamo la crescita annuale dal 2020 al 2021 si registrano ottime performance verso Canada (+15,2%) e Brasile (+63,4%). Il Brasile, in particolare rappresenta la metà dell’intero settore della cosmetica in America Latina. Le prospettive di crescita sono promettenti per molto tempo ancora. Secondo un’analisi di Goldstein Research, entro il 2030 è previsto un tasso di crescita annuo composto del 4,76% per il beauty brasiliano.

 

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