La moda Made in Italy continua a registrare dati estremamente, un settore che viaggia già da tempo ad una velocità maggiore rispetto alla media del nostro pPaese, come hanno ricordato due personaggi importanti del settore, Carlo Capasa, nella sua veste di presidente della Camera della Moda, e Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda.
I due hanno parlato all’apertura del Luxury Summit del Sole 24 Ore, andato in scena il 24 e 25 maggio 2017 a Milano.
Moda Made In Italy 2017: crescono i dati dell’export
I dati dimostrano come nell’ultimo trimestre del 2016 e nel primo di quest’anno, si è avuta una ulteriore accelerata: una notizia decisamente importante, in quanto il settore moda è al secondo post a livello di esportazioni, preceduto solo dal settore meccanico. Nel suo intervento, Carlo Capasa ha ricordato che il fatturato del 2016, prendendo in considerazione il sistema moda “allargato”, che include cioè alcune eccellenze italiane come i gioielli e gli occhiali, ha sfiorato una cifra record, 84 miliardi, 62 dei quali provenienti dalle esportazioni, con il raggiungimento di un “surplus” pari a 25 miliardi di euro, che da solo rappresenta circa il 50% dell’intero surplus italiano.
Oltre a questo, ha sottolineato Capasa, il “sistema moda”, tiene in alto nel mondo l’immagine del nostro Paese, è fa da volano economico a tutto l’export. Capasa ha successivamente comunicato i dati relativi ai primi due mesi del 2017, che fanno registrare aspetti positivi, in quanto il calo di vendite con gli Stati Uniti è diminuito, dal -4,5% registrato nel 2016, all’attuale -0,2%, mentre per il mercato cinese, dove si partiva da un -0,2% è stato raggiunto il +4,2% attuale.
Buone risposte anche per quanto riguarda il mercato giapponese e per quello di Hong Kong, con l’export che fa registrare rispettivamente un aumento, del 5,8% e dell’8,5%. Una forte ripresa, +19,5%, caratterizza anche l’export italiano verso la Russia. Carlo Marenzi, che oltre che presidente di “Confindustria Moda”, da quest’anno occupa il vertice anche di Pitti Moda, ha parlato di un futuro al quale il settore della moda italiano guarda con fiducia e con un ottimismo, seppure cauto, dopo che la crisi mondiale, iniziata nel 2008 aveva messo il sistema di fronte ad una dura prova.
Marenzi ha parlato della proficua collaborazione sia con Capasa, che con Carlo Calenda, ministro dello “Sviluppo economico”, con i quali è stato operato in sinergia, costruendo dei progetti “di squadra”, sia nel medio che nel lungo periodo, tenendo anche conto che il “made in Italy” è apprezzato moltissimo proprio nei paesi che hanno il maggiore tasso di crescita nel mondo, in primis la Cina.